Ultimo successo a Napoli, c'era Bronèe

Dicembre 1951. Un danese “focoso”, pupillo di Lanza di Trabia, segnò su punizione nella giornata dello storico 1-2.

Ultimo successo a Napoli, c'era Bronèe

Il Palermo va a Napoli? Viene in mente il 1951, torna in mente Helge Bronèe. Prelevato dal Nancy dal Principe Raimondo Lanza di Trabia, che lo vide giocare in un match contro il Grenoble. In quegli anni stava nascendo la “Juventus del Sud” ed il progetto era già ben avviato. Il danese fu la ciliegina di una torta.
Fuoriclasse, biondo, si adattò precocemente al calcio italiano e alla calda Palermo. “I danesi sono i primi ad ambientarsi: ci mettono due mesi ad imparare una lingua”: lo ha detto sua maestà il Calcio Totale, Johan Cruyff.
Bronèe era il calcio totale: piede sinistro, amava partire da lontano per incunearsi nelle difese avversarie, ma non disdegnava l’aiuto in difesa. Eccetto il portiere, si cimenterà in tutti i ruoli. Aveva un carattere rissoso, era polemico, un bastiancontrario.
Il 2 dicembre 1951 la sua favola rosanero toccò il suo zenit. Il Palermo giocò al Vomero di Napoli la partita perfetta. Al 20’ del primo tempo Bronèe stava per battere un calcio di punizione: si accorse della posizione infelice del portiere partenopeo, Casari. Inutile aggiungere altro.
Pareggerà il Napoli con Todeschini, ma al 56’ Giaroli riportò in vantaggio i rosa con un missile scagliato da trenta metri. Una vittoria storica: l’unica in trasferta a Napoli, nella massima serie.

L'autore cura la pagina Facebook "US Città di Palermo history"